martedì 30 ottobre 2012

Si parte

Un vero e proprio investimento immobiliare, senza interessi né spese. Un’operazione originale per un’associazione ambientalista, ma che si spiega con la volontà di realizzare un progetto di recupero, custodia e messa a disposizione della comunità di un’area preziosa dal punto di vista storico e naturalistico.

“Un metro quadro che fa bene all’ambiente” è la campagna presentata in conferenza stampa da Legambiente alla presenza dell’assessore alla Tutela Ambientale della Provincia di Varese Luca Marsico, dell’assessore all’ambiente del Comune di Malnate Giuseppe Riggi, del banchiere ambulante di Banca Etica Alberto Andreola, del presidente dell’associazione “Contrada dei Calimali“ Claudio Caccin.
Scopo: lanciare la raccolta fondi per l’acquisto della porzione dei Mulini di Gurone dove l’associazione ambientalista intende costituire un Osservatorio permanente per il fiume Olona, un centro per il volontariato ambientale, un punto di riferimento per il turismo sostenibile e i percorsi di educazione ambientale.

In cambio, il Cigno Verde offre la speranza di tornare fra anni in un luogo e trovarlo “preservato dall’ingordigia dello sviluppo urbano”, come afferma Dino De Simone, presidente di Legambiente Varese.
E garantisce l’impegno vincolante dell’utilizzo dei fondi per lo sviluppo del progetto e il continuo, trasparente aggiornamento sull’andamento dello stesso, anche attraverso il blog sosmulini.blogspot.it creato per l’occasione.

Come contribuire
Volete contribuire? Diamo un po’ di numeri: 350 metri quadrati è la superficie da acquisire; 300 euro il costo al mq, per un totale di 105 mila euro. Per permettere una sorta di azionariato diffuso, con il coinvolgimento più ampio possibile, Legambiente ha coniato una nuova unità di misura che è un dodicesimo di un metro quadro: il medone lombardo, tradizionale piastrella in cotto presente nell’antico edificio.
E’ possibile dunque sottoscrivere “i propri medoni”, con quote da 25 euro l’una, direttamente online sul sito www.buonacausa.org/sosmulini oppure tramite bonifico bancario intestato a Legambiente Varese Onlus - piazza De Salvo 8 - 21100 Varese, presso Banca Etica. IBAN: IT37A0501801600000000122315 (otto zeri consecutivi), causale SOS Mulini.

La storia
Quella di cui parliamo è un’iniziativa che parte da lontano e che racconta dell’inquinamento dell’Olona, di una vertenza vinta, di un bell’esempio di cittadinanza attiva, di una lotta persa a metà per la salvaguardia dell’abitato storico.
“Il punto di partenza è la costituzione in parte civile di Legambiente nel 1994 contro la Verniciatura Negri che aveva inquinato le falde acquifere nel comune di Malnate due anni prima – ricostruisce Alberto Minazzi, coordinatore dei circoli del Cigno Verde della provincia di Varese -: il Tribunale ha condannato la ditta e riconosciuto un indennizzo economico all’associazione e ai cittadini che si erano impegnati nella battaglia legale.”
Gli ambientalisti malnatesi decisero di investire sul territorio il denaro ricevuto (circa 20 mila euro). La scelta si concentrò in particolare su un'area ai margini urbani, ma di estremo valore: i Mulini di Gurone.
“Il Circolo Legambiente di Malnate – spiega Laura Balzan, attuale presidente e tra i protagonisti fin dall’inizio – ha sempre sostenuto la necessità di salvaguardare l'area naturale e l’abitato storico dei Mulini, minacciato di delocalizzazione dal progetto della diga di laminazione delle piene dell’Olona.”

Le prospettive
Oggi la situazione è mutata: la diga è stata realizzata, ma l’edificio è stato protetto e le opere di compensazione hanno ripristinato la naturalità dell'area e l’hanno valorizzata con le aree umide. Un luogo ideale per attività di educazione ambientale e per ospitare campi di volontariato; azioni che l’associazione già intraprende in altre località della provincia ma che così potrebbero godere di una continuità effettiva.
La zona potrebbe inoltre diventare attrattiva per il cicloturismo. Da qualche tempo, infatti, si discute del collegamento ciclopedonale lungo i binari dell’ex ferrovia della Valmorea da Castiglione a Mendrisio: un tracciato che si unirebbe dunque, da una parte, alla rete ciclabile europea che dalla Svizzera prosegue fino al Nord, dall’altra, all’itinerario già presente da Castiglione a Castellanza e che continuando si innesta nella rete provinciale milanese e nell’itinerario nazionale FIAB
L’ecosistema Olona è stato per troppi anni trascurato: un centro di documentazione sulla gestione e manutenzione del territorio fluviale è un altro, importantissimo, obiettivo del progetto.

I partner
“Tutte queste azioni – sottolinea Laura Balzan – non hanno senso se rimangono isolate rispetto a quelle dei vari attori pubblici e privati che in misura diversa sono impegnati nella zona. Anzi, crediamo che il nostro progetto possa essere un’occasione per coordinarle”.
Ecco dunque la volontà di contribuire al rafforzamento del corridoio ecologico tra il Plis (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) “RTO” e il Plis “Valle del Lanza” e all’istituzione dei nuovi parchi in via di definizione “Cintura Verde – Varese Sud” e “Valle della Bevera”.
Ecco anche la collaborazione con la Provincia di Varese, con la quale è in corso una convenzione per la gestione naturalistica dell’area intorno all’ex casello della ferrovia della Valmorea.
“La nostra iniziativa sperimenta strade nuove – conclude Minazzi -, per contribuire alla risoluzione della crisi. Vogliamo coinvolgere da una parte realtà come Banca Etica, con cui condividiamo una filosofia di fondo, e dall’altra i cittadini, a cui chiedere un’assunzione di corresponsabilità di fronte al crollo dei contributi pubblici”.
Infine, partner tecnico è uno staff di giovani ingegneri che ha realizzato uno studio progettuale di recupero dell’immobile basato su soluzioni costruttive improntate all’edilizia bioclimatica.

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