“ In questo podere noi pratichiamo l’agricoltura del non fare e mangiamo
cereali, verdure e agrumi integrali e squisiti. Esiste una fondamentale
e significativa soddisfazione nel solo fatto di vivere vicino
all’origine delle cose. La vita è canto e poesia.”
Masanobu Fukuoka
L'Agricoltura
Sinergica è un riadattamento dei concetti e delle idee ispiratrici
del metodo di coltivazione di Masanobu Fukuoka (microbiologo, filosofo e scrittore giapponese), che negli anni quaranta lo ha denominato "Agricoltura Naturale".
L'obiettivo dell'Agricoltura Sinergica è quello di diffondere nuove tecniche idonee alle esigenze del
clima europeo e all'urgenza di rigenerare un suolo ampiamente
sfruttato.
L'Agricoltura
Naturale, e quindi anche quella Sinergica, si avvale di 4 pilastri
fondamentali, che chiunque desideri cimentarsi in un'avventura del
genere con il suo orto, potrebbe, anzi dovrebbe recitare assieme alla
preghiera prima di andare a letto.
I
4 princìpi sono:
- NESSUNA LAVORAZIONE
- NESSUN FERTILIZZANTE
- NESSUN DISERBO
- NESSUN PESTICIDA
Con la sua tenuta in Giappone, Fukuoka ha dimostrato che è possibile, per esempio, coltivare il
riso senza usare agenti chimici e che non è necessario allagare le camere
delle risaie per tutto il periodo di coltura. Le rese riescono
comunque simili alla media di quelle che si avvalgono della chimica.
NESSUNA
LAVORAZIONE
Se
ariamo e lavoriamo il terreno otteremo un beneficio temporaneo. Il
risultato sarà ogni volta un suolo sempre più compatto e ciò
richiederà nuove lavorazioni sempre più profonde. Il contrario di
quello che vogliamo! Desideriamo un suolo sano e ricco come quello
delle foreste primarie! A ben pensarci, però, le foreste primarie non
sono colonizzate dall'uomo…giusto?
Eppure
gli alberi aggiungono ogni anno un anello di legno al loro tronco.
Questo
vuol dire che il suolo è fertile e continua ad esserlo nonostante
tutta la vegetazione che vi cresce sopra.
Dunque
possiamo scegliere di vedere il terreno come uno strumento
imperfetto o lasciare che la natura faccia il suo lavoro.
Ciò
che è importante capire è che più un suolo è fertile più esso
contiene sostanza organica. È la sostanza organica che ci libererà
dal falso bisogno della chimica. Mentre, comprendere come essa agisce
in un suolo non lavorato ci farà rendere conto che ci siamo per
troppo tempo concentrati sul problema, senza notare che il suolo
liberamente vive e ara se stesso.
Possiamo
ottenere un suolo profondo e fertile in vari modi, in base al
risultato da raggiungere e a quanto tempo si vuole dedicare ad esso.
Eccone alcuni:
1.
sotterrare
direttamente
materia organica grezza in profondità
(come quando si costruisce un hugelbeet);
2.
migliorare gradualmente il suolo piantando erbe ed alberi che
sviluppino radici
in profondità;
3.
migliorare i campi grazie al trasporto
dei nutrienti contenuti nell'humus dei boschi a monte,
attraverso la pioggia o altri mezzi.
NESSUN
FERTILIZZANTE
L'impiego
di fertilzzanti (chimici e non) apporta benefici immediati ma se si
considera il loro impatto nel lungo periodo diventa necessario
analizzare anche i danni che causano sulla stabilità del suolo:
- Velocizzano la crescita dei raccolti ma provocano uno scompenso di nutrimenti nel suolo, che non risultano più essere ben bilanciati. Per questo le colture si indeboliscono inevitabilmente.
- Le piante indebolite da una “dieta” scorretta sono maggiormente soggette a malattie dovute a carenze o eccessi di nutrimenti, nonché all'attacco di insetti nocivi: ciò interferisce con il loro sviluppo.
- I fertilizzanti sono solitamente meno efficienti di quanto le analisi di laboratorio dicano, poiché i test vengono effettuati in situazioni controllate che in natura è quasi impossibile ricreare.
- Il 70% dei danni provocati al suolo è dovuto all'acidificazione dello stesso in seguito all'uso di molti fertilizzanti contenenti molecole a base di acido solforico. In suoli troppo acidi o troppo alcalini molti nutrienti vengono immobilizati in forme non assorbili dalle piante nel terreno. Si sviluppano così malattie dovute a carenze nutrizionali.
- I fertilizzanti più usati sono a base di Azoto, Fosforo e Potassio (N:P:K). solitamente non contengono altri nutrienti necessari alle colture e l'aggiunta in eccesso di questi elementi ne immobilizza altri. Per questo spesso si riscontrano anche carenze di oligoelementi, cioè quei nutrienti essenziali per lo sviluppo ma necessari in quantità inferiore ai sopracitati N:P:K.
Guardando
in natura vediamo che, anche senza l'intervento dell'uomo, le piante
prosperano. Perciò è bene insistere sul fatto che un orto senza
fertilizzanti è filosoficamente e praticamente possibile.
NESSUN
DISERBO
La
pratica del diserbo sarebbe da evitare sempre, sia che essa sia
effettuata meccanicamente o chimicamente. Questo perché in
Agricoltura Naturale le “erbacce” non esistono… O meglio,
esistono solo piante utili a formare un ecosistema bilanciato in
grado di autoregolarsi. In questo modo anche le cosiddette infestanti
possono trovare un loro collocamento all'interno dell'orto ed essere
utilizzate per le loro qualità benefiche. Non a caso, molte delle
spontanee che siamo soliti eliminare dalle aiuole dell'orto hanno
delle proprietà utili per il benessere fisico dell'uomo e per quello
del suolo. Il trifoglio crea una vasta copertura che protegge il
terreno, fissa in esso l'azoto dell'aria e se ne possono mangiare i
fiori. Il tarassaco (o “cicorietto matto”) è un'ottima
alternativa all'insalata, sebbene amaro, e possiede notevoli
proprietà diuretiche e lenitive per l'apparato cardiovascolare e
per il fegato. La portulaca, una pianta grassa dal caratterisitico
gambo rosso, è un altro ottimo strato di copertura ed è ricco di
vitamine e sali minerali (se non viene raccolta per il consumo si
decomporrà e arricchirà il terreno con essi).
E
se proprio non desiderassimo più vedere quelle piante che ci stanno
antipatiche il consiglio è quello di sradicarle e sostituirle con
altre specie da sovescio di maggiore gradimento (es. loietto,
loiessa, graminacee non invasive, leguminose...).
NESSUN
PESTICIDA
Così
come non esistono erbacce, non esistono nemmeno insetti nocivi.
Anche
in questo caso è necessaria una precisazione. Non si intende il
rifiuto di vedere la malattia in quanto tale. Ciò che consideriamo
nocivo non è altro che una proiezione delle profonde paure
archetipiche, legate ai bisogni primari di sopravvivenza. Noi
competiamo con le erbacce e con gli insetti perché crediamo che
minaccino il nostro raccolto, se ne approprino ed in ultima istanza
ci lascino senza nulla da mangiare. Facendo un passo indietro e
osservando un quadro più ampio della situazione all'interno
dell'orto, è possibile giungere a considerazioni che non siano
limitate dal bisogno umano di tenere sotto controllo ciò che
crediamo ci minacci direttamente.
Quando
si instaura un rapporto equilibrato tra due o più popolazioni di
insetti, in cui le une mangiano le altre e via dicendo, non è più
possibile parlare di insetti nocivi o benefici, poiché gli uni
tengono sotto controllo gli altri e viceversa.
In
un orto sinergico, come in natura, queste dinamiche sono all'ordine
del giorno e sono molto più complesse perché coinvolgono milioni o
miliardi di specie di vari regni (animale, vegetale, fungino) i quali
interagiscono tra loro mantenendo un equilibrio dinamico e vitale.
Qui sotto riportiamo il video "Masanobu Fukuoka, la storia dell'agricoltura naturale", un breve racconto sulla vita di Fukuoka e sui motivi che lo hanno ispirato verso l'Agricoltura Naturale.
A 62 anni, Fukuoka raccolse le sue esperienze nel libro "La rivoluzione del filo di paglia", con il quale divenne famoso in tutto il mondo. A partire dal libro, è stato creato anche un breve documentario che vi invitiamo a vedere, un piccolo contributo alla diffusione dell'Agricoltura Naturale in Italia.
Vi è piaciuto il nostro articolo sull'Agricoltura Naturale di Masanobu Fukuoka?
Ci stiamo impegnando a scrivere articoli che possano essere interessanti per voi ma soprattutto utili. Sulla nostra pagina Facebook e qui sul nostro blog troverete anche tante altre curiosità su quello che stiamo facendo con il progetto "L'anello sul fiume"ai Mulini di Gurone.
Se volete cimentarvi anche voi con un orto sinergico o avere a disposizione un pezzetto di terra dove sperimentare, confrontarsi, praticare e conoscere venite a trovarci direttamente al nostro orto dell'Anello!
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