«L’Olona rientra nel complesso bacino Lambro-Seveso-Olona, fa parte dei copri idrici più compromessi della regione – spiega Valentina Minazzi, presidente Legambiente Varese, tra i “temerari” che si sono tuffati nel fiume – ma, mentre nel passato la situazione di criticità era dettata da attività industriali che riversavano nel fiume i loro sottoprodotti di scarto, attualmente risulta sempre più evidente il carico inquinante residuo di origine civile». Mentre la quota attribuibile agli scarichi illegali è oramai sostanzialmente irrilevante, infatti, molto significativa è la pressione derivante dalle acque trattate dai depuratori. «Risulta quindi necessaria e urgente una revisione delle autorizzazioni allo scarico – conclude MInazzi – che stabilisca i limiti non più basandosi su tabelle di legge uguali per tutti, ma in funzione della capacità del recettore. E soprattutto un lavoro sistematico di adeguamento dei depuratori di tutto il bacino. Troppi impianti, circa 1/3 di quelli del bacino, presentano gravi non conformità negli scarichi rilasciati».
«Entro il 2015, secondo la Direttiva Europea sulle Acque 2000/60, tutti i corsi d’acqua avrebbero dovuto raggiungere lo stato ecologico “buono” – ricorda Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Ma l’Italia e la Lombardia, cronicamente in infrazione, non hanno programmato per tempo gli investimenti necessari al risanamento. In Lombardia meno di un terzo dei corpi idrici raggiungerà il livello di qualità prescritto dalla UE, tanto che la Regione ha dovuto chiedere deroghe».
Dino De Simone, assessore all’Ambiente del comune di Varese: «L’Olona è una parte importante della città. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire i lavori per arrivare a depurarlo, riportando a condizioni ecologiche migliori. Vogliamo valorizzare i Plis, Bevera e Cintura Verde, entrambi attraversati dal fiume: per questo stiamo partecipando a dei bandi di finanziamento per poter iniziare i lavori di rinaturalizzazione delle aree più critiche».
Flavio Castiglioni coordinatore circoli Valle Olona: «Il gestore unico, Alfa, ormai è operativo: quello che chiediamo a gran voce alla Provincia è di accelerare le procedure per convogliare lì tutti i consorzi, permettendo una gestione più efficiente dell’ambito. Non ci sono più scuse».
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